Vénti

Ricordavo di avere un post qui sopra in cui avevo salvato un link di Archive con il mio vecchio blog su Splinder, e proprio stamattina sono andato a ricercarlo.

Un trionfo pacchiano di grafica vistosa blu e nera, una colonna di sinistra caotica piena di cose inutili e post malinconici che oggi verrebbero messi alla berlina su qualsiasi social network da disperati alla ricerca di autocompiacimento sulle spalle degli altri. Un comportamento che non ho mai capito.

Però era il mio mondo, lo sentivo mio, era tutto quello che mi serviva, ed era una piccolissima bolla di sfogo innocente, cosa che oggi non si può dire del fu Twitter. Ma nemmeno di tutta l’immondizia che gira su qualsiasi social, da Facebook a LinkedIn.

Ennesimo momento di nostalgia, ed ennesimo ritorno qui sopra. Chissà quanto e se durerà, quantomeno mi ci sono dedicato tutto il giorno e sembra funzionale, oserei dire perfino carino nonostante sia stato creato da me.

“Io voglio vivere volando” in totale ha vent’anni, considerando anche il tremendo blog di MSN: non ho più gli occhiali da sole trasparenti degli anni 2000 né, ahimè, i boccoli spettinati della fine della mia adolescenza, ma nonostante ciò molte cose dentro di me, purtroppo, sono rimaste sempre le stesse.

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